Il libero lettore è un dilettante, e come tale aspira al diletto.
Il libero lettore è colui che si lascia guidare dal capriccio, dalla sete e dalla necessità, che immergendosi in un’opera di narrativa non sta lì ad interrogarsi sulla spazio che essa occupa nella storia letteraria. Il libero lettore tralascia i problemi estetici dell’autore, le dotte postfazioni e i peana del risvolto di copertina. Cerca atmosfere, personaggi, buone storie, mica qualcuno che gli spieghi perché cercarle è un obbligo morale. La sola classificazione che lo interessa è quella che separa i romanzi che producono endorfine da quelli che fanno venire l’emicrania, i pochi che cambiano la vita dai troppi che non cambiano niente.
Un elogio alla lettura libera che tanto ricorda “Come un romanzo “di Pennac, si trasforma in un saggio interessante per approfondire la conoscenza con otto tra i più grandi scrittori di sempre, da Tolstoj a Flaubert, da Stendhal a Proust, fotografando nuovi scorci di intramontabili paesaggi.