VENERDI 6 FEBBRAIO
Ha telefonato alle diciassette e trenta: “Ti voglio vedere!”
Ho detto di no (e m’è costato!) per via dello studio: l’esame è vicino. C’è rimasta male. Temo che me ne pentirò: l’amore richiede atti eroici…
Milano 1958. Una città setacciata in lungo e in largo da una coppia di universitari innamorati, con una predilezione per certi cinema di seconda, per rustiche pizzerie e accoglienti caffè, in gran parte scomparsi.
I mille particolari storici e ambientali impreziosiscono il racconto, ma in alcuni passaggi rischiano di diventare un po’ ingombranti. Essendo la forma di diario, già di per sé, una scelta letteraria poco scorrevole e frammentaria, l’avrei un po’ alleggerito. Nel complesso è un buon libro, di alto valore come documento storico, che rende perfettamente l’atmosfera e gli stati d’animo di un amore giovanile dell’epoca: delicato, goffo, romantico, contraddittorio. Il finale commuove ed apre a riflessioni profonde. La perfetta ambientazione sarà motivo di nostalgica gioia per i lettori milanesi di una certa età, e stimolo per gli animi curiosi over trenta.